La parola “respirare” viene dal latino respiràre, composto da re-, che indica ripetizione, espiràre, che significa “soffiare”, respirare”. La parola “respiro” in latino significa “connesso” e in sanscrito equivale alla parola “anima”, per questo può essere definito anche uno stile di vita, perché respirando sentiamo la nostra anima, in un collegamento diretto, invisibile e connesso tra il nostro respiro e la nostra essenza.
Ogni nostro schema respiratorio racconta una storia: se siamo rilassati è profondo e lento, se siamo felici si apre, se proviamo paura o dolore si fa corto e trattenuto. Se siamo lontani da noi stessi entriamo in apnea. Il modo in cui siamo nati influenza la nostra vita, essere consapevoli di queste informazioni è fondamentale. Questi schemi, unici come impronte digitali, diventano la mappa delle nostre emozioni e delle nostre memorie, personali e familiari.


Il respiro è un potente alleato: ci permette di portare alla luce antiche ferite, blocchi, vissuti che spesso non ci appartengono solo a livello personale, ma che ci sono stati tramandati come un’eredità invisibile. Ogni memoria non risolta, ogni dolore non integrato, rimane come un nodo che limita il nostro potenziale e la nostra libertà di essere. Rimane ingabbiato a livello cellulare e rimane nel nostro respiro.
Attraverso il respiro circolare consapevole possiamo finalmente sciogliere questi nodi, accogliere e accettare ciò che siamo stati e aprirci a ciò che possiamo diventare. È un viaggio di trasformazione che attraversa corpo, mente e spirito: il respiro libera, integra, trasforma. Ci permette di accedere a stati di profonda pace, di riconnetterci con la nostra Essenza e di riscoprire la bellezza di essere vivi, qui e ora.
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